Vixen Sphinx SXP

Published by Lantaca on Giovedì, Agosto 27, 2015

vixen_sphinx_sxp.jpg Grazie ad Astrottica ho da poco tra le mani questa discussa montatura nella sua nuova e lussuosa versione: la Professional.
I dati di targa sono decisamente interessanti: peso della testa equatoriale di 11 kg contro i 20 della CGEM e capacità di carico fotografico di 16 kg

PRIME IMPRESSIONI
L’imballo, composto da due scatole, è compatto ma al suo interno non manca nulla: da una parte il treppiede, dall’altra testa equatoriale, contrappesi, Starbook Ten, cablaggi vari.
Dopo averla montata si nota la compattezza del tutto: sembra quasi di avere montato una comune EQ5. Anche sul fronte del peso complessivo siamo vicini: la testa pesa si e no 15 kg ai quali vanno aggiunti 4 kg del contrappeso e il peso piuma del cavalletto. Tutta montata pesa meno di 25 Kg, cosa che rende eventuali fasi di spostamento dell’intero setup estremamente piacevole. La concorrenza, rappresentata da EQ6, fa molto peggio…

Certo che la compattezza della Vixen fa venire qualche dubbio sulla sua capacità di sostenere adeguatamente i tubi oltre 20 cm, ma, posso garantire per esperienza personale, che sostiene senza problemi un C11 ed effettivamente il peso è compatibile con la capacità di carico dichiarata dalla casa.

Con le frizioni lenti i movimenti su entrambi gli assi sono veramente fluidi e morbidi, specialmente il movimento di declinazione.
Il serraggio delle frizioni è morbido e graduale, e questo si apprezza specialmente quando bisogna allentare le frizioni potendo frizionare con una certa progressività.

PROVA SU CAMPO
Setup per visuale:
C9¼ con diagonale da 2” e torretta binoculare Baader MaxBright con due oculari LVW
Setup fotografico:
C9¼ a f/5.6, Canon EOS 350D con in parallelo il cercatore guida Tecnosky da 60 mm

Bilanciamento:
Sono richiesti 5,5kg di contrappesi a 36 cm dal fulcro per bilanciare il C9. Molto pochi rispetto al peso del telescopio.

Perché? Ci sono due motivi:
uno dipende dalla particolare disposizione dei motori della Vixen. Infatti questi sono tutti dalla stessa parte del corpo di declinazione e fungono anch’essi da contrappeso
l’altro è la ridotta distanza dall’intersezione degli assi alla piastra porta telescopio (sulla Sphinx è di 12 cm). Questo vuol dire che la leva che si ha dal lato del telescopio è molto corta con un conseguente minor momento di inerzia da contrastare.

Un plauso quindi alla soluzione Vixen che ha così ottimizzato il peso generale del setup e ridotto le inerzie, non a discapito della capacità di carico.

Solidità e capacità di carico:
La stabilità di una montatura dipende sia dalla solidità della testa equatoriale, sia dalla solidità del treppiede.
Usando il leggerissimo treppiede Vixen, si hanno buone prestazioni. Se utilizzato alla minima estensione le vibrazioni sono smorzate in 2 secondi circa, aumentandone l’estensione questo valore aumenta. Utilizzando un telescopio più piccolo non ci sono problemi, ma con un C9, per riprese in alta risoluzione, ho sentito l’esigenza di aumentare la solidità del sistema, prendendo un treppiede in acciaio di una EQ6 e dotandolo di mezza colonna. Con questa soluzione, molto pesante, la solidità del tutto è garantita anche con un C11.

Precisione di puntamento ed inseguimento:
Talvolta uso il telescopio da balcone che si affaccia a sud ed ho una visione molto limitata del cielo in quanto lo zenit mi è precluso dal balcone del piano superiore e le luci cittadine riescono a far scomparire anche le stelle più luminose. L’allineamento in queste condizioni non è semplice e per fare le cose precise devo ricorrere al Bigurdan.
Ci sono due possibili configurazioni dell’elettronica dello Starbook: allineamento con o senza cannocchiale polare. Nel primo caso, dopo aver allineato il telescopio e aver scelto le stelle di riferimento, l’inseguimento avviene solo lungo l’asse AR, mentre nel secondo caso anche lungo l’asse di DEC.
La procedura di allineamento è molto semplice grazie allo Starbook: una volta acceso compare la mappa stellare rivolta verso ovest. Dal menù Star si seleziona una stella tra TUTTE le più luminose visibili nel cielo ed si effettua il GOTO. Si effettua il centraggio preciso e si seleziona Align. Questo si più ripetere fino a 99 volte! e sempre selezionando la stella che più ci piace! non siamo vincolati a scegliere tra quelle 2 o 3 che il sistema ci impone! E la mappa stellare ci aiuta a scegliere la stella e trovarla nel cielo. Per un neofita è una manna, per un astrofilo una bella semplificazione!
Ho riscontrato che dopo la 3° stella di allineamento il puntamento risulta davvero molto preciso.

Come tutte le montature, anche la sphinx non è indenne da errore periodico lungo il movimento di AR. Questo errore è compensabile in maniera permanete tramite la procedura di registrazione del PEC: si punta una stella a grandissimo ingrandimento, si avvia la registrazione, e si tiene al centro del campo la stella per 6 minuti, il tempo di un giro completo della vite senza fine. Tutte le correzioni effettuate vengono registrate e automaticamente ripetute. Così facendo l’errore periodico viene virtualmente eliminato, il tutto dipende dal seeing presente durante la registrazione e dalla nostra bravura nel correggere i movimenti.

Per quanto riguarda l’inseguimento senza autoguida per uso fotografico riporto questi scatti di 5 minuti effettuati col C9¼ ridotto a f/5.6 tramite AlanGee Mark II, senza correzione PEC.

m57-no_autoguida.png
M57, 60 secondi a 800iso

La foto è stata effettuata con la montatura non perfettamente allineata al polo, infatti è presente una rotazione di campo evidente sui bordi, con l’allineamento della montatura fatta con 6 stelle di riferimento. Nonostante il pessimo allineamento al polo la montatura ha seguito l’oggetto puntato.

La prova con autoguida è stata superata con successo al primo tentativo, ho usato PHD guiding con la QHY5 guidando con ST4. Montatura riconosciuta subito, calibrazione terminata con successo al primo tentativo.
Bellissimo vedere i pulsanti direzionali dello Starbook illuminarsi agli impulsi dell’autoguida, capendo così le correzioni apportate e costatando la presenza del segnale dalla camera!

Come telescopio guida è stato usato il cercatore/guida Tecnosky da 60mm, una focale non proprio adatta per guidare 1440mm

m13-autoguida.png
M13, 120 secondi a 400iso

STARBOOK TEN
Abituato con il NexStar+ Celestron ed insospettito da tutti i commenti negativi sullo Starbook (quello blu) avevo timori di rimanere deluso, invece… una semplicità disarmante!
Accendi, imposti per la prima volta i settaggi preferiti, imposti fino a 10 località con coordinate e nome del luogo, facilissime da richiamare all’avvio evitando quindi di immettere latitudine e longitudine ogni volta che si cambia sito osservativo, ed hai finito di fare tutto, o quasi.

starbook_ten_1.jpg starbook_ten_2.jpgAltra comodità sul puntamento è la seguente: puntando un oggetto col GoTo, se questo non è nel campo inquadrato di solito non si ha idea dove spostarsi per centrarlo. Con lo Starbook invece si perché la mappa stellare, opportunamente ingrandita, mostra la porzione di cielo intorno all’oggetto per cui siamo sicuri in quale direzione spostarsi, una volta capito dove realmente sta puntando confrontando la vista all’oculare con la mappa. Bella comodità! Che però risulta inutile dopo l’allineamento con almeno 3 stelle, perché l’oggetto cercato viene centrato senza problemi ;-)
Ci sono due modalità per consultare la mappa: Scope mode e Chart mode. Principalmente differiscono in questo: in Scope Mode navigando sulla mappa si sposta simultaneamente il telescopio comandando la montatura, in Chart Mode invece per far muovere la montatura, una volta spostato il cursore sulla mappa si preme enter per iniziare il GoTo.
Per il resto il funzionamento delle pulsantiere è il medesimo: 9 tasti tra cui Menù, Clear, M per Messier, Stars per i nomi delle stelle ecc ecc, analogamente alla piattaforma NexStar per cui è altrettanto intuitiva. L’add-on dello Starbook Ten è che ti da un’anteprima fotografica dell’oggetto scelto, con tutte le caratteristiche quali magnitudine, coordinate ecc.
Poi ci sono una tante altre funzioni, ma conoscere queste è già sufficiente per capire la bontà del prodotto. Sono molto soddisfatto, nessun trauma passando dal NexStar a Starbook, anzi solo migliorie!

Purtroppo, nonostante i giapponesi ritengano che lo Starbook sia un paradiso (Ten in japp) non è esente, ad oggi, da piccole mancanze software, spero rimediabili in futuro.
Mi riferisco alla possibilità di richiamare, tramite un elenco, qualsiasi oggetto del catalogo SAO, che fa parte integrante della memoria dello Starbook: le stelle nella mappa ci sono, con il loro nome (lettera greca) ma non è possibile puntarle con il goto ed occorre centrarle a mano. Nessun problema grave, ma se cerco una stella doppia e non ricordo dove è? Sarebbe facile fare un GoTo conoscendone il nome, ma ad oggi non è possibile farlo.
Altra cosa che non va è l’atlante lunare: facendo il GoTo sulla luna è possibile aprire la mappa della luna, con i nomi di principali crateri o altre formazioni. Il goto, se l’allineamento è preciso, funziona egregiamente e l’immagine all’oculare è la medesima mostrata sullo Starbook, peccato che i nomi riportati siano sbagliati in molto casi… Speriamo correggano presto!

Ultima nota sullo Starbook Ten: esiste una espansione hardware che permette di aggiungere la possibilità di usarlo come autoguida integrata, visualizzando sul display la stella guida e comandando la reflex, oppure di usarlo come registratore di filmati per oggetti planetari, filmati che vengono salvati su una Secure Digital Card pronti per essere rielaborati successivamente sul computer coi programmi appositi.
Se ci si vuole svincolare totalmente dall’uso del PC, di ulteriori alimentatori e si vuole una soluzione compatta che faccia tutto e non si ha già un portatile ci si può fare un pensiero, ma se si ha già un notebook o un Netbook allora l’esborso non credo sia giustificato.

Vixen_SphinxSXP.jpgCONCLUSIONI
Sono pienamente soddisfatto della montatura, apprezzo la sua leggerezza e la sua stabilità, nonché la precisione meccanica. E perché no, la sua estetica, che è davvero gradevole. L’utilizzo dello Starbook Ten è fantastico, una volta provato ci si domanda come sia possibile tornare ad utilizzare le orrende tastiere Celestron o SkyWatcher.
Se non volete essere costretti a spendere un botto di soldi, non provatela mai!

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