Lunedì, Gennaio 24, 2011

I baby vip

Della serie… ma favvanculo… [more]

Dal corriere della sera
Si può essere una fashion victim a soli quattro anni? Certo che sì, specialmente se il papà si chiama Tom Cruise e la mamma Katie Holmes. Suri Cruise gioca a fare la signorina, o meglio, la coppia di attori hollywoodiani trasforma di giorno in giorno la primogenita in una creaturina senza età. La piccola Suri, oltre a fare shopping con mamma Katie in tacchi a spillo Jimmy Choo, vestita di tutto punto con firmatissimi abitini e un cappotto in pelle Dolce&Gabbana, non esce mai di casa senza un po’ di make up e la borsetta Ferragamo da 850 dollari sottobraccio. Ora i genitori le hanno regalato anche una carta di credito affinché Suri «possa cominciare a conoscere il valore del denaro già dalla tenera età».

SURI PAGA IL CONTO - Il metodo educativo della famiglia Cruise sembra dare i suoi frutti: al termine di una cena in un ristorante di Praga la bambina di quattro anni avrebbe chiamato a sé il cameriere, pagato il conto per tutti e lasciato infine nel piatto una mancia a quattro zeri. Evidentemente, a differenza dei genitori capricciosi, i piccoli apprezzano maggiormente l’opera di chi lavora nel settore dei servizi. Dice l’elementare buon senso pedagogico: non c’è nulla di male che i bambini, appena imparano a leggere e scrivere, comincino a fare esperienza pratica pure con il denaro. Fare acquisti con la carta di credito personale, secondo la teoria di mamma Katie (32 anni) e papà Tom (48), può solo favorire lo sviluppo di una consapevolezza e di un’assunzione personale di responsabilità nei confronti del denaro. La piccola Suri ci penserà dunque due volte prima di compare giocattoli costosi. Adesso gira per casa in un’automobilina da 30 mila dollari.

Ti prego Tom, insegnamelo anche a me il valore del denaro! Dammi una cartina di credito anche a me, me ne prenderò cura, lo prometto!!!

Martedì, Gennaio 11, 2011

Due pesi e due misure

Ieri sera, in seguito ad una presunta bestemmia pronunciata da Pietro, sono stati eliminati dal gioco 3 concorrenti: Pietro, Matteo e Massimo
Decisione condivisibile perché bestemmiare è brutto, offende la sensibilità del plubblico e via discorrendo…

La cosa buffa dov’è?
Matteo aveva bestemmiato circa 3-4 settimane fa ed era stato graziato, punito solo con una settimana di tugurio. Il grande Fratello quindi aveva ritenuto “accettabile” unabestemmia, o comunque no aveva giutidato l’episodio grave da meritare una squalifica.
Per essere coerente quindi ha fatto rientrare anche Massimo, squalificato nella scorsa edizione, facendolo stare una settimana in tugurio prima del rientro.
Ecco la cosa buffa: gli autori perima la pensano e agiscono in un modo, poi ci ripensano e tornano sui loro passi. E per giunta non giustificano il loro ripensamento con una ammissione di colpa, di superficialità, non chiudono scusa al pubblico riguardo alla precedente decisione. Danno la colpa ai ragazzi, al loro modo scurrile ed incivile di comportarsi, situazione non più tollerabile. E quindi puniscono.
Insomma il messaggio a questo punto è chiaro: adesso si viene eliminati dopo 2 bestemmie, non ne basta più una…

La cosa grave a parer mio è un’altra: giustamente il GF ha fatto notare l’indecenza del comportamento degli inquilini, continue volgarità, litigi, minacce e quanto più di diseducativo si possa mostrare in tv. Ma fin tanto che qualcuno non grida allo scandalo non si interviene, tutt’altro: in trasmissione si da ampio spazio agli scontri verbali tra i ragazzi, con lunghi silenzi in studio, interrotti solamnete dalla vocina di una inutile marcuzzi che li richiama all’ordine dopo lo spettacolino offerto. Inutile Marcuzzi, sappi che ci stai mettendo la faccia, se davvero la cosa non ti va, non dovresti mostrare nulla, non pezzettini che fanno odience per poi fare la bacchettona.
La decisione del GF di eliminare i concorrenti è giusta, ma incompleta: la blasfemia è da punire, ma personalmente non ritengo che sia più grave dei continui litigi violenti e fatti con l’odio reciproco, che i concorrenti non lesinano tra loro. Si caccia chi offende Dio, ma non si caccia chi offende i figli di Dio.
Si caccia chi, nel parlare, distrattamente e senza intenzione, offende il creatore, ma non si caccia chi offende con odio e intenzione violenta, con dolo, urlandolo a pieni polmoni e con tutto il sentimento negativo di cui è capace, il figlio del creatore.

Dio è amore, ma non lo prova verso se stesso, lo prova per i suoi figli. Dio è grande e perdona un’offesa rivolta a lui, non gli interessa, non ci rimane male. Ma offendere un suo figlio, creato dal suo immenso amore verso di noi, è un’offesa ben più grave nei suoi confronti.

E poi pensiamo a tutte le persone che sono maltrattate: la violenza verbale in casa, specchio di violenza fisica, è un atteggiamento che offende tutte le persone che vivono in un clima di odio e paura. Pensiamo a donne che in casa sono costrette a subire le angherie di un uomo, o viceversa, ai bambini su cui sono riversate le frustrazioni dei genitori, e tutti quei casi che non posso citare per sintesi, dove un essere umano vive una vita di violenza e costrizione. Forse i litigi che vengono continuamente fatti e mostrati in tv non sono un’offesa verso queste persone? Molto probabilmente però queste sono meno importanti delle altre. Bel messaggio che lanciate.

Autori del GF, Marcuzzi, Mediaset, se davvero volete fare i retti, siate coerenti, insieme a chi ha bestemmiato, eliminate dalla casa anche coloro che hanno manifestato odio verso gli altri concorrenti con continui litigi, offese e modi di fare violenti e irrispettosi della dignità umana.

Per me Guendalina, Giuliano e Davide devono essere squalificati.

Lunedì, Gennaio 3, 2011

La politica di Nokia

In questi giorni mi sono divertito a cambiare il software del mio cell Nokia e per farlo ho ricercato informazioni su un forum.
Leggendo varie discussioni mi sono imbattuto in una che chiedeva quale fosse il nokia ideale per gli utenti.

La mia risposta non è come dovrebbe essere il telefono perfetto, ma quale strategia dovrebbe adottare Nokia per non chiudere i battenti.

Beh, non è l’hardware che fa la vera differenza (fino ad un certo punto ovviamente) ma è il software e la chiarezza.

Il software nokia, ora come ora non è che sia proprio bello. Basta pensare che per cellulare ho un 5800XM, ma la sera uso sempre l’Ipod touch per controllare la posta e scrivere questo commento ad esempio. Farlo col 5800 sarebbe assai palloso.

Inoltre, qualcuno di voi sa quanti modelli di telefono produce attualmente Nokia? francamente non ne ho idea, ma credo siano veramente una valanga, tutti un po’ diversi tra loro, ma tutti equivalenti nelle funzioni e nelle dotazioni.

Così l’utente conosce la marca, ma non si identifica nel prodotto. Guardate Apple invece. iPhone. basta. E vende più di tutti.

Nokia dovrebbe imparare dagli errori e invece pare di no. In programma ha 4 serie di cellulari (N, C, X, ed E), ciascuna con svariati sotto prodotti.
Ciascuna serie e ciascun cellulare di una serie ha un software (il firmware, il sistema operativo per intenderci) diverso dall’altro. Ad esempio adesso va di moda mettere il firmware del C6-00 (ma guardate che cazzo di nome) sul 5800 e sul 5250 (altri nomi del cazzo).
Ma non sarebbe facile fare un firmware uguale per tutti ed diversificare il consumatore con la dotazione hardware?

Guardate Apple (aridaje): ha fatto iOS e lo mette pari pari su iphone ipod ecc… Poi l’hardware fa la differenza (qualche funzione disabilitata su ipod e vecchie generazioni di iphone), ma un solo software, che funziona proprio bene, ma proprio bene. navigare col browser del 5800 equivale a prendersi a fucilate le palle! e non è colpa dello schermo resisivo, è proprio colpa del software.

Nokia, dai retta, concentrati un pochino su un solo software per il verso e pochi cellulari buoni (pochi vuol dire anche solo 10 modelli per capirsi, dall’N1 all’N10 ed ogni anno fai il modellino nuovo, tipo N1-00 e poi N1-01 e così via), e vedrai che ti va meglio.

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