Giovedì, Marzo 18, 2010

Cinema 3D, intenso, ma breve….

Parlo del decreto che obbligherà i cinema a fornire agli spettatori gli occhialini 3D monouso.
Ora, sui giornali si sono già scatenati i vari dibattiti:
- le sale che hanno adottao la tecnologia con occhialini costosi chiuderanno!
- È una discriminazione!
- Medusa (Berlusca) nelle sue sale ha sicuramente adottato la tecnologia con gli usa e getta! (Lo invento io ma è probabile)
ecc ecc. [more]

In effetti mettersi gli chhiali dopo che li ha indossati uno conla congiuntivite non è il massmo ed i cinema non è che stiano molto a pulire quelli usati prima di ridarli, però…

Potrebbero vendere allo spettatore gli occhiali. No? e far pagare la visione appena di meno. Magari 9€ invece di 10€.

Tanto per fare un po’ di chiarezza:

La tecnologia 3D non è la medesima per tutte le sale, italiane e non. Al momento attuale vengono utilizzate, a seconda delle sale, tre diverse tecnologie di cui solo una, il Real D, prevede occhiali usa e getta.

Il Real D usa un proiettore che alternativamente proietta il frame «dell’occhio destro» e il frame «dell’occhio sinistro» e li polarizza circolarmente attraverso il filtro che è costituito da uno schermo a cristalli liquidi disposto davanti alla lente del proiettore. Per la visione vengono utilizzati occhialini usa e getta con lenti polarizzate.

Il Dolby 3D usa un disco posizionato tra la lampada e il proiettore digitale. La ruota fa sei giri completi per ogni frame del film creando una specie di sfarfallio delle immagini, che vengono, simultaneamente, sincronizzate dall’utente stesso tramite degli occhiali dotati di un dispositivo digitale Lcd incorporato che adegua le lenti all’immagine proiettata. Gli occhiali utilizzati dallo spettatore per questo tipo di visione sono tecnologicamente innovativi ma costosi da produrre e non usa e getta.

Infine c’è il sistema ancora più sofisticato, l’XpanD 3D, in cui le immagini sono proiettate alternativamente per i due occhi, senza scomposizione cromatica, ma ciò implica l’utilizzo di occhiali a polarizzazione attiva. La caratteristica principale di questi occhiali sta nelle lenti: sono formate da due schermi Lcd trasparenti, che alternativamente oscurano prima un occhio e poi l’altro, filtrando quindi le immagini proiettate e ricreando l’effetto della tridimensionalità. Questi occhiali sono predisposti per aprirsi e chiudersi in sincronia con la proiezione delle immagini – per l’occhio destro e per il sinistro - attraverso un segnale a raggi infrarossi inviato dal proiettore sullo schermo e da questo riflesso verso gli occhiali dello spettatore. Anche in questo caso si utilizzano occhiali non usa e getta e dal costo elevato (tra i 100 e i 150 euro per il consumatore finale).

Per concludere: si vedrà. Io ho visto un solo film in 3D ed era troppo buio per i miei gusti, ma la tecnologia si evolve…

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